Francesco Danieli

Nato a Nardò (LE) nel 1981, è una personalità tra le più poliedriche del panorama culturale italiano.

Studi classici, si forma presso prestigiose istituzioni universitarie. Consegue il baccellierato in Filosofia e Teologia nel 2004 (110 e lode), presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli, con una tesi sperimentale su di un manoscritto liturgico italo-greco del sec. XV, contenente una ufficiatura bizantina per la festa di san Francesco d’Assisi. Relatore il prof. Salvatore Palese, tra i più autorevoli storici della chiesa in Italia, con la supervisione dell’archimandrita emerito della badia greca di Grottaferrata, Padre Marco Petta (+ 2007).

Corre l’anno 2008 quando a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce e sotto la guida dello storico spagnolo Luis Martínez Ferrer, conclude il secondo ciclo accademico e consegue la licenza in Teologia e la specializzazione in Storia della Chiesa – summa cum laude – con una tesi sull’esperienza estetica di san Filippo Neri (1515-1595). Si accosta con questo studio alla pittura romana a cavallo tra Cinque e Seicento, studiando con particolare attenzione la rivoluzione caravaggesca. Su questi argomenti, sull’onda del successo editoriale del suo volume su San Filippo Neri (edito dalle Edizioni San Paolo nel 2009), è invitato quale conferenziere in tutta Italia, riscuotendo altresì particolare apprezzamento nel Regno Unito.

Nel frattempo, nel 2007, consegue (10/10) il diploma postuniversitario in Introduzione all’Archeologia Cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana in Roma. Tra i suoi docenti: Danilo Mazzoleni, Vincenzo Fiocchi Nicolai e Anna Maria Ramieri (+ 2013).

È il 12 dicembre del 2007 quando, presso la Camera dei Deputati (Sala delle Colonne), tiene una lectio sull’iconografia di San Sebastiano. Si tratta di un aggiornamento culturale – a parlamento congiunto – su temi di storia dell’Arte, in cui è invitato a condensare il contenuto del suo volume La freccia e la palma. San Sebastiano tra storia e pittura con 100 capolavori dell’arte. Ha appena 26 anni. In quei frangenti è nominato direttore de “Gli Argonauti”, collana di storia, arte e antropologia culturale delle Edizioni Universitarie Romane (Roma).

Nel 2010, ancora una volta summa cum laude, discute il dottorato in Teologia e Storia – sempre presso la Pontificia Università della Santa Croce – con una tesi su Il barocco leccese tra riforma e controriforma, guidata dall’autorevole storico tedesco Johannes Grohe.

Riceve l’accreditamento degli studi stranieri equiparato a laurea magistrale italiana in Storia e Filosofia, con decreto del Ministero della Pubblica Istruzione.

Docente per molti anni nelle scuole pubblica e privata, professore di Storia negli istituti per il recupero dei minori a rischio, guida pure corsi d’Arte nelle comunità per pazienti psichiatrici. È cultore di Storia sociale dei Media, all’Università del Salento, tra il 2013 e il 2020; docente del seminario di Semiotica del Barocco leccese, presso la cattedra del prof. Mario Spedicato (di cui per lungo tempo è collaboratore accademico e presso la Società di Storia Patria); esaminatore e membro delle commissioni di laurea.

Autore di oltre venti monografie e di centinaia di saggi scientifici su temi di storia, arte e antropologia, è ritenuto uno dei più autorevoli iconologi viventi, capace interprete del simbolismo cristiano e di quello esoterico preclassico, classico e moderno. Frenetica la sua attività di conferenziere; ospite di programmi culturali di spicco (Italia con Voi per RAI Italia; Linea Verde Start per RAI UNO ecc.).

Artista egli stesso – pittore e scultore – espone regolarmente in mostre personali e collettive in tutto il territorio nazionale. Sue opere sono in collezioni private in Italia come in Svizzera, Germania, USA e Brasile.

È il critico d’arte ufficiale di VerbumlandiArt, organizzazione culturale che sotto la guida di Regina Resta promuove l’attività artistica in tutta Europa.

Dal 2025 dirige «Krínomai. Rivista italiana di storia e critica delle Arti».